Mer, 19 Febbraio 2025
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118, entro l’anno in Sicilia sarà completa la digitalizzazione

Sarà completata entro la fine dell’anno la digitalizzazione del 118 in Sicilia. Sono 5mila gli operatori che a settembre completeranno la formazione. Le tecnologie impiegate lavoreranno su efficienza e velocità dei soccorsi: è previsto, ad esempio, che tutti i mezzi del territorio siano dotati di tablet che li faccia comunicare in diretta con la centrale. Sull’85% delle 251 ambulanze e sui sei elicotteri del 118 è già presente il nuovo apparecchio tecnologico che – tra le altre cose – consente agli infermieri presenti nella centrale operativa la geolocalizzazione.

Geolocalizzazione

“Digitalizzare è la naturale evoluzione al passo coi tempi del vecchio caro 118 che siamo abituati a conoscere dal 1994, quando è nato all’inizio in modo sperimentale – spiega Mario La Rocca, dirigente generale della Pianificazione strategica dell’assessorato regionale della Salute -. Abbiamo introdotto i tablet all’interno delle ambulanze per caricare app e programmi che mettono in contatto la centrale operativa con i soccorritori”.

“Con la geolocalizzazione dell’ambulanza, inoltre, siamo in grado di capire qual è il mezzo più vicino al luogo del sinistro e, quindi, invece di mandare di routine quello della sede fissa, se per caso c’è un’ambulanza che ritorna da un intervento e sta passando vicino al luogo dell’incidente o dell’emergenza, si manda quella. La geolocalizzazione ci consente il calcolo dei percorsi più veloci e più brevi”.

Soccorsi più veloci


Un sistema più snello, dunque, che mette al centro il ruolo degli infermieri della centrale operativa che dovranno registrare il paziente e immediatamente contattare il mezzo di soccorso più idoneo per effettuare l’intervento, inviando contestualmente all’automezzo la documentazione sanitaria. La centrale, inoltre è in grado di visualizzare i posti e l’affollamento delle aree di emergenza negli ospedali, col tablet che fornisce anche un sistema di interscambio di dati in tempo reale fra tutti gli attori del sistema di emergenza.

“Adesso abbiamo aggiornato il servizio per renderlo più efficiente e più veloce – ha aggiunto La Rocca -. Siamo in grado di scegliere quale sia il pronto soccorso di destinazione più opportuno da raggiungere non più in base alla vicinanza territoriale, ma in base ai tempi necessari per assistere in modo concreto il paziente. Tutto questo deve essere accompagnato da una valutazione preliminare del grado di gravità del paziente soccorso perché se si tratta di un’ambulanza non medicalizzata ovviamente si va sempre al pronto soccorso più vicino per stabilizzare il paziente”.

La pressione nei pronto soccorsi

I circa 5mila operatori entro settembre saranno completamente formati, per far sì che entro la fine dell’anno il servizio digitalizzato sia completo in tutti i suoi aspetti. “Questo nuovo sistema agevola anche la centrale operativa a indirizzare le ambulanze con i pazienti nel posto più idoneo e nel posto dove c’è la presenza di posti letto disponibili”. A sottolinearlo è Fabio Genco, direttore della centrale operativa 118 Palermo e Trapani. “Abbiamo nella nostra centrale degli schermi che ci consentono di sapere dove sono i mezzi di soccorso in un determinato momento e la pressione dei pronto soccorso di ogni singolo ospedale, oltre la situazione dei posti letto e dei ricoveri nei vari reparti”.

“La centrale coordinata da Gaetano Di Fresco è dotata di diverse postazioni, con degli infermieri che sono in grado di fornire a chi chiama ogni dettaglio su come operare in attesa dell’arrivo dell’automezzo – continua -. Alla centrale – grazie al sistema 112 NUE – arrivano solo le chiamate che hanno la necessità di intervento, visto che tramite il 112 vengono filtrate eventuali chiamate per la quali non è necessario un automezzo, oppure le chiamate ripetute da parte di passanti che magari notano un determinato incidente”.


“Siamo giunti a un livello di sovrasistema perché l’utente, chiamando il 118, riceverà la risposta di un operatore che chiede di cosa ha necessità l’utente, che può essere pubblica sicurezza, soccorso tecnico o sanitario – sottolinea Alessandro D’Acquisto, servizio Emergenza Urgenza Sanitaria Isole minori e Aree disagiate -. Vi è una totale sinergia e quindi la possibilità che intervengano più enti contemporaneamente”.

L’app “Where Are U”

A completare il sistema dei soccorsi anche l’app “Where Are U”. “Non tutti la conoscono, ma è in grado di salvare la vita nei momenti di difficoltà ed emergenza e di permettere la localizzazione esatta e la provenienza della chiamata alla centrale operativa del 112, in modo da consentire soccorsi veloci nel minor tempo possibile”- Lo spiega Marco Palmeri, dirigente del servizio urgenza emergenza dell’assessorato regionale alla Salute. “Questo anche nei casi in cui l’utente non conosce la sua esatta posizione oppure non è in grado di dare riferimenti e dati precisi rispetto al posto in cui si trova a causa, per esempio, di choc da incidente stradale o nel caso si trovi in montagna senza punti di riferimento. C’è di più, perché la app consente inoltre la chiamata da muto che avverte l’operatore della centrale di un pericolo imminente per l’utente impossibilitato a dialogare per chiedere soccorso. Fondamentale per chiunque, in particolare donne vittime di violenza”.

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