L’Arnas Garibaldi implementa i processi di amalgama professionale e propone un modello innovativo per migliorare la qualità dei servizi: Il Team. Niente di nuovo apparentemente, ma del tutto rivoluzionario in un ambiente, quello ospedaliero, che da sempre stenta a comunicare al proprio interno.
Capofila del nuovo corso è stata l’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia, diretta dal Prof. Giuseppe Ettore, la quale non ha perso tempo e, nella giornata di ieri, ha spalancato le porte del proprio reparto, presentando all’Azienda.
“Ad organico quasi al completo siamo circa centoquaranta – ha detto il primario aprendo l’incontro – e non è infrequente che in corsia due operatori che si incrociano magari ancora non si conoscano. Serve rafforzare i meccanismi di comunicazione tra tutti i professionisti che lavorano all’interno della stessa struttura, anche tra il mondo sanitario e amministrativo, creando un gioco di squadra vincente e di qualità”.
Un messaggio fondamentale che ha raggiunto un primo obiettivo, soprattutto se si considera che all’evento erano presenti decine di Medici, Biologi, Ostetriche, Infermieri, OSS, ASS, Amministrativi, i quali hanno anche festeggiato l’arrivo dei nuovi colleghi assunti di recente dall’Arnas Garibaldi. Peraltro tutti indossavano orgogliosamente la nuova divisa con il simbolo del Dipartimento Materno Infantile.
“Seppur nel pieno della calura catanese, che in questi giorni si fa sentire in tutta la sua intensità – ha aggiunto il Prof. Ettore – all’appuntamento non è mancato nessuno, nemmeno coloro che si trovavano in ferie”.
A portare i saluti aziendali sono intervenuti anche il Commissario Straordinario, dott. Fabrizio De Nicola, il Direttore Amministrativo, Giovanni Annino, e il direttore sanitario, dott. Giuseppe Giammanco, tutti convinti che in questo momento di crisi della sanità pubblica una delle chiavi di volta è rappresentata dalla condivisione e dal gioco di squadra di tutti i componenti dell’ospedale.
Infine un breve e intenso momento di preghiera è stato affidato a Monsignor Genchi, il quale ha voluto ricordare il profondo valore delle professioni sanitarie e dei bisogni dei pazienti.