Mar, 18 Novembre 2025
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UNICEF, al via la campagna di vaccinazione a Gaza per 44.000 bambini

UNICEF, OMS e UNRWA avviano una campagna di vaccinazione a Gaza per immunizzare 44.000 bambini e contrastare la crisi sanitaria post-conflitto.

Dopo due anni di conflitto che hanno devastato il sistema sanitario e lasciato migliaia di bambini senza cure, l’UNICEF, insieme all’UNRWA, all’OMS e al Ministero della Salute, ha lanciato una vasta campagna di vaccinazione nella Striscia di Gaza.

L’obiettivo è raggiungere circa 44.000 bambini che non hanno avuto accesso ai servizi essenziali di immunizzazione e nutrizione.

La campagna, articolata in tre fasi, garantirà ai piccoli pazienti le dosi di vaccino pentavalente, antipolio, antirotavirus e antipneumococco, oltre a due dosi contro morbillo, parotite e rosolia. La prima fase si svolgerà dal 9 al 18 novembre, mentre le successive sono previste per dicembre 2025 e gennaio 2026.

Proteggere i più vulnerabili

Secondo le stime, un bambino su cinque sotto i tre anni non ha ricevuto alcuna vaccinazione o ha saltato alcune dosi a causa della guerra. Questa condizione li espone a gravi rischi di epidemie di malattie prevenibili.

Dopo due anni di violenze incessanti che hanno causato la morte di oltre 20.000 bambini nella Striscia di Gaza, abbiamo finalmente l’opportunità di proteggere coloro che sono sopravvissuti”, ha dichiarato Jonathan Veitch, rappresentante speciale dell’UNICEF nello Stato di Palestina. “Vaccinare ogni bambino e sostenerne la salute e l’alimentazione non è solo un intervento umanitario, è un imperativo morale”.

Un intervento integrato di salute e nutrizione

Oltre alla somministrazione dei vaccini, i team dell’UNICEF e dei partner effettueranno screening nutrizionali per individuare casi di malnutrizione acuta. I bambini che necessitano di cure saranno assistiti nei centri di stabilizzazione ospedalieri sostenuti dall’OMS.

Per sostenere l’intervento, l’UNICEF ha fornito 11 vaccini diversi, siringhe, materiali per la catena del freddo e aiuti alimentari.

Una rete sanitaria in ricostruzione

Le vaccinazioni saranno effettuate in 149 strutture sanitarie e 10 unità mobili, grazie all’impegno di oltre 450 operatori sanitari formati da UNICEF, OMS e Ministero della Salute. Inoltre, 149 medici riceveranno formazione specifica per monitorare eventuali reazioni avverse, estremamente rare.

L’OMS coordinerà le operazioni e le squadre di monitoraggio sul campo, garantendo la qualità e la sicurezza della campagna.

Questa campagna di immunizzazione è un’ancora di salvezza che restituisce speranza per il futuro”, ha sottolineato Richard Peeperkorn, rappresentante dell’OMS nei Territori Palestinesi Occupati.

È un passo cruciale per rafforzare i servizi sanitari essenziali e proteggere i bambini vulnerabili di Gaza”.

Una sfida per il futuro

Prima del conflitto, Gaza vantava un tasso di copertura vaccinale del 98%, tra i più alti al mondo, ma oggi la cifra è scesa sotto il 70%. Delle 54 strutture di immunizzazione originarie, 31 sono state distrutte o danneggiate. L’arrivo dell’inverno aumenta il rischio di diffusione di malattie infantili mortali ma prevenibili.

Il successo dell’iniziativa dipenderà anche dal rispetto del cessate il fuoco, che dovrà consentire agli operatori umanitari di raggiungere le famiglie in sicurezza. L’intervento è sostenuto finanziariamente da Gavi, l’Alleanza per i Vaccini, e rappresenta un passo verso il ripristino del sistema sanitario e il ritorno ai livelli di protezione pre-conflitto.

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