Mar, 18 Novembre 2025
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Odontoiatria convenzionata in crisi, SIOD e CROAT: “Servono risorse”

Le organizzazioni SIOD e CROAT denunciano il silenzio della Regione sull’emergenza odontoiatria convenzionata. Meno di 30 milioni su oltre 10 miliardi di bilancio sanitario. Il 26 novembre manifestazione a Palermo.

Da giorni le organizzazioni sindacali SIOD (Sindacato Italiano Odontoiatria Democratica) e CROAT (Coordinamento Regionale Odontoiatria Accreditata e Territoriale) attendono una risposta dalle istituzioni sanitarie regionali. Nessun segnale, nessun riscontro, nessun confronto aperto.


Un silenzio che le due sigle definiscono “istituzionalmente grave”, perché riguarda un comparto fondamentale dell’assistenza pubblica, quello dell’odontoiatria convenzionata, che ogni anno garantisce centinaia di migliaia di prestazioni essenziali ai cittadini siciliani.

La richiesta avanzata dalle organizzazioni è chiara: garanzie sulla continuità delle cure e sui budget 2025, oltre a una presa di posizione ufficiale da parte dell’Assessorato alla Salute e del Governo regionale. Eppure, nonostante la delicatezza del tema, dai vertici della sanità siciliana non è arrivata alcuna risposta. Un silenzio che, sottolineano SIOD e CROAT, pesa come una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, dei professionisti e delle strutture accreditate che ogni giorno assicurano cure a migliaia di pazienti, spesso fragili o cronici.

La denuncia parte da un dato che appare clamoroso: su un bilancio sanitario regionale che supera i dieci miliardi di euro, l’intera odontoiatria convenzionata riceve meno di trenta milioni.

In questa cifra è racchiusa la sproporzione di un sistema che, all’interno dei trecento milioni complessivamente destinati alla specialistica ambulatoriale convenzionata esterna – comprendente radiologia, cardiologia, fisiatria, visite ed esami – assegna all’odontoiatria solo una quota marginale.
Trenta milioni per cinque milioni di abitanti, ovvero sei euro l’anno per ogni siciliano: una somma simbolica che non consente di garantire un servizio dignitoso né alle strutture né ai pazienti.

I numeri dell’emergenza sono inequivocabili: secondo i dati ISTAT e FNOMCeO, nel 2023 oltre 4,5 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure odontoiatriche per motivi economici. In Sicilia il fenomeno è ancora più diffuso e, in assenza di un intervento strutturale, rischia di trasformarsi in un vero collasso del sistema pubblico delle cure dentarie. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: budget chiusi in anticipo, liste d’attesa infinite, accesso limitato ai servizi e rischio costante di interruzione delle prestazioni.


Da qui l’interrogativo che SIOD e CROAT pongono con forza e che, al momento, non trova alcuna risposta da parte della Regione: se alla specialistica convenzionata vengono destinati circa trecento milioni e all’odontoiatria appena trenta, dove finiscono gli altri nove miliardi e novecentosettanta milioni del bilancio sanitario regionale? Quali settori ne beneficiano e con quali criteri di trasparenza e verifica dell’efficacia della spesa?

Per rompere il muro del silenzio e richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, SIOD e CROAT hanno annunciato una grande manifestazione regionale in programma a Palermo il 26 novembre 2025, con partenza alle ore 10 da Porta Nuova, tra Palazzo dei Normanni e la Cattedrale.

L’obiettivo è portare in piazza medici, dentisti, igienisti, personale sanitario, rappresentanti delle strutture convenzionate e cittadini per chiedere chiarezza, trasparenza e risorse adeguate.

Le due organizzazioni chiedono che l’Assessorato garantisca la liquidazione integrale della produzione odontoiatrica realmente erogata nel 2025, la fine dei budget provvisori assegnati in ritardo e senza criteri oggettivi, la revisione delle tariffe, ferme da oltre vent’anni, e l’avvio di un piano triennale di rafforzamento delle cure territoriali, oggi in sofferenza cronica.

«Non rispondere a una questione che riguarda la salute dei cittadini è un fatto grave – dichiarano i presidenti Francesco Romano (SIOD) e Luca Rappa (CROAT) –. Continueremo a chiedere chiarezza, risorse e rispetto. Il 26 novembre i siciliani faranno sentire la propria voce, perché non si può gestire il diritto alla salute con il silenzio».

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