Oltre sei milioni di italiani convivono con una patologia oculare. Un terzo di loro sperimenta una riduzione della vista tale da compromettere la vita quotidiana. La salute degli occhi nel nostro Paese non gode di buone condizioni. Si parla infatti di un’emergenza “silenziosa”, aggravata da tempi di attesa lunghi per visite e interventi, come nel caso della cataratta.
In Sicilia il quadro appare più positivo, pur con aree che necessitano ancora di miglioramento. Se ne è discusso a Palermo, durante la quinta tappa regionale della campagna nazionale “La salute dei tuoi occhi, non perderla di vista” promossa da APMO (Associazione Pazienti Malattie Oculari) insieme ad AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti) e SISO (Società Italiana di Scienze Oftalmologiche), con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Intergruppo parlamentare “Prevenzione e cura delle malattie degli occhi”.
La voce delle istituzioni
L’iniziativa, ospitata dall’Assessorato regionale della Salute, ha visto la partecipazione dell’assessora Daniela Faraoni, che ha posto l’accento sul ruolo delle alleanze tra istituzioni e professionisti:
“Possiamo fare molto se costruiamo una rete solida e vicina ai cittadini. La prossimità significa equità di accesso e uniformità dei servizi. Ogni ospedale di prossimità dovrà essere riorganizzato come presidio capace di offrire cure sicure e adeguate”.
Faraoni ha anche ricordato l’importanza del fascicolo sanitario elettronico, strumento utile per accompagnare il paziente dal presidio territoriale fino ai centri di riferimento ad alta specializzazione.
La Carta della Salute dell’Occhio
Cuore della campagna è la Carta della Salute dell’Occhio, un documento che fotografa lo scenario assistenziale delle patologie oculari in Italia. Frutto del lavoro congiunto di pazienti, società scientifiche, clinici e istituzioni, la Carta evidenzia progressi e criticità del sistema.
Per Francesco Bandello, presidente APMO e direttore dell’Unità Oculistica dell’IRCCS San Raffaele di Milano, investire in oculistica significa “garantire salute ai pazienti e risparmio per il sistema sanitario”.
Nonostante la vista rappresenti il senso più importante, le malattie oculari non sono percepite come prioritarie nell’agenda istituzionale, e questo penalizza la disciplina.
Prevenzione e diagnosi precoce
La Carta richiama l’attenzione sulle principali patologie: retinopatie e maculopatie, cataratta, occhio secco, glaucoma e miopia.
“Ricordiamo che l’occhio è tessuto nervoso, e ogni danno è irreversibile” ha sottolineato Teresio Avitabile, presidente SISO e direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Catania. “Il tempo è determinante: ritardi nelle diagnosi e nelle prestazioni possono condurre a ipovisione irreversibile”.
Alcuni dati confermano la portata del problema. La cataratta coinvolge il 60-70% delle persone sopra i 70 anni e oltre l’80% degli ultraottantenni. Crescono inoltre i casi di maculopatia senile e retinopatia diabetica, mentre la miopia è in forte aumento nei bambini e negli adolescenti.
Una rete di competenze
Alla presentazione hanno preso parte numerosi esperti, tra cui: Michele Allamprese (APMO), Pasquale Aragona(Università di Messina), Vincenza Bonfiglio (Università di Palermo), Fabiana D’Esposito e Caterina Gagliano(Università Kore di Enna), Antonino Pioppo (ARNAS Civico Palermo), Antonello Rapisarda (MOA), Salvatore Torregrossa (Villa Sofia Cervello, Palermo) e Maria Vadalà (Università di Palermo).
Il messaggio condiviso è chiaro: la prevenzione oculare deve diventare una priorità di sanità pubblica. Perché proteggere la vista significa migliorare la qualità della vita e ridurre i costi futuri per il sistema sanitario.
