L’assistenza domiciliare integrata (ADI) è parte indispensabile del Piano di ripresa e resilienza (PNRR) e sarà fondamentale per l’integrazione socio-sanitaria e le patologie croniche e le cure domiciliari. Nell’ADI, il medico di medicina generale ha un ruolo fondamentale per avere una migliore qualità delle cure, attraverso la collaborazione con l’equipe dell’Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM).
È ruotato attorno alla figura del “medico di famiglia” e alle cure domiciliari nell’ambito previsto dal PNRR il corso di formazione per medici di medicina generale, organizzato dalla Cisl Medici di Catania, dal titolo “Il Ruolo del Medico di Medicina Generale nelle Cure Domiciliari – Cure Domiciliari alla luce del PNRR”, svoltosi all’Istituto Ardizzone Gioeni di Catania.
«L’ADI è un servizio socio-sanitario di estrema importanza – ha esordito Massimo De Natale, segretario generale della Cisl Medici etnea, dopo l’intervento di saluto di Danilo Sottile, segretario generale della Cisl Fp etnea – con il compito di migliorare le condizioni di vita del paziente, assicurandogli la permanenza in un ambiente familiare».
L’importanza del ruolo del medico di medicina generale nella valutazione del paziente, insieme all’equipe multidisciplinare, è stata sottolineata dagli interventi dei sanitari dell’equipe dell’UVM dell’ASP di Catania: Cinzia Trovato, medico specialista in Medicina Interna nelle Cure Palliative; Maria Proiti, medico specialista in Medicina Interna; Viviana Rita Papale, dietista; Cino Nicolò, medico specialista in Fisiatria; Ezia Mistretta, assistente sociale; Antonino Spadaro, dirigente medico della UOC Coordinamento e Controllo ADI, CP, RSA.
Il medico di medicina generale riveste un ruolo fondamentale per l’ADI, considerando il complesso integrato dei bisogni della persona non soltanto dal punto di vista sanitario ma anche riguardo alle sue condizioni psicologiche, assistenziali, tutelari e socio economiche.
Il paziente in ADI, in condizione di non autosufficienza, fragile e con patologie in atto, o esiti delle stesse, ha necessità di avere di cure domiciliari adeguate, ma anche un adeguato supporto familiare e di rete formale e informale e vivere in idonee condizioni abitative.
Gli altri interventi formativi sono stati a cura di Franco Luca, Direttore del Dipartimento delle Attività Territoriale dell’Asp Catania; Mario Raspagliesi, componente della segreteria provinciale CISL Medici; Giuseppe Squillaci, Direttore del Coordinamento e Controllo ADI, CP, RSA dell’Asp Catania.
Il dottor Luca ha descritto l’importanza strategica, nel PNRR, delle Case di Comunità come struttura per la prevenzione e la cura dei malati cronici. Di pari rilevanza è l’Adi che si fa carico a domicilio dei pazienti anziani e non autosufficienti affetti da pluripatologie.
Il dottor Raspagliesi ha continuato nell’articolazione del PNRR sulla Mission 6 che riguarda l’assistenza territoriale dei pazienti cronici, con organizzazione delle Casa di Comunità (hub e spoke), la Sanità di Iniziativa nella prevenzione delle riacutizzazione dei malati cronici e l’ospedale di Comunità per la gestione di ricoveri brevi o delle dimissioni protette. Quindi, ha descritto il funzionamento e i collegamenti della Centrale Operative Territoriale (COT) con i MMG e le strutture e i servizi del Distretto Sanitario.
È intervenuto anche Giuseppe Squillaci, direttore del Coordinamento e controllo ADI-CP-RSA, che ha puntato l’accento sulla Valutazione Multidimensionale come strumento cardine della UVM che, mettendo al centro la persona, valuti i suoi bisogni secondo quattro assi (cognitiva, funzionale, fisico e sociale) al fine di redigere un Piano di Assistenza Individuale (PAI) che possa dare soluzioni ai problemi evidenziati.