Gli incendi boschivi, industriali e urbani stanno diventando sempre più frequenti e imprevedibili, con effetti devastanti non solo sull’ambiente ma anche sulla salute delle persone. Secondo i dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nei primi sette mesi del 2025 si sono registrati circa 700 incendi in Italia, per un totale di oltre 320 km² di territorio bruciato. Le regioni più colpite sono Sicilia (175 km²) e Calabria (102 km²), che pagano il prezzo più alto di una stagione degli incendi ormai slegata dai soli mesi estivi.
“Il cambiamento climatico, la scarsa prevenzione e la gestione inadeguata dei territori hanno esteso la stagionalità degli incendi a tutto l’anno”, spiega Gaetano Settimo, coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor dell’ISS.
Fumo e sostanze tossiche: un pericolo invisibile anche dopo lo spegnimento
Le fiamme generano fumo, cenere e una miscela di sostanze altamente tossiche che possono persistere nell’aria anche dopo giorni o settimane dallo spegnimento dell’incendio. Tra le sostanze più pericolose: diossine, furani, PCB, IPA, polveri sottili (PM10 e PM2.5), ossidi di azoto, monossido di carbonio, composti organici volatili, metalli pesanti e gas irritanti come acido cianidrico e idrogeno solforato.
“La composizione e la concentrazione di questi inquinanti dipendono da cosa brucia – alberi, rifiuti, abitazioni, automobili – e da fattori come vento, umidità e distanza dal rogo”, prosegue Settimo. Alcuni composti, come IPA e PCB, sono persistenti e possono accumularsi nel corpo umano, aumentando il rischio di malattie respiratorie, cardiovascolari e neurologiche.
Le indicazioni dell’ISS per mantenere pulita l’aria indoor
Durante un incendio in corso nelle vicinanze, è fondamentale proteggere l’aria dentro casa per ridurre al minimo l’esposizione ai contaminanti.
Ecco le raccomandazioni dell’ISS:
- Chiudere porte e finestre per evitare l’ingresso del fumo.
- Spegnere condizionatori portatili con tubo esterno, che potrebbero aspirare l’aria contaminata.
- Utilizzare solo sistemi di condizionamento o ventilatori che non scambiano aria con l’esterno (ad es. split senza condotto, ventilatori da soffitto o da tavolo).
- Evitare attività che producono fumi interni, come fritture, grigliate, cottura in forno o accensione di candele e caminetti.
- Limitare o evitare l’uso dell’aspirapolvere, a meno che non sia dotato di filtro HEPA.
- Non usare detergenti chimici aggressivi che potrebbero reagire con gli inquinanti già presenti.
- Non fumare all’interno dell’abitazione.
- Ridurre al minimo le attività fisiche faticose, per evitare di inalare una maggiore quantità di fumo.
Un problema di salute pubblica crescente
Gli esperti sottolineano che gli effetti degli incendi possono essere acuti (irritazioni, tosse, lacrimazione) o cronici (asma, infarti, ictus, danni neurologici). Il contributo degli incendi alla formazione secondaria di ozono e polveri sottili aggrava ulteriormente l’impatto sulla salute pubblica, soprattutto per bambini, anziani e persone con patologie pregresse.
“È necessario mantenere alta l’attenzione durante tutto l’anno“, conclude Settimo, “attraverso campagne di prevenzione, piani locali e nazionali di preparazione e una gestione attenta del territorio”.
In un contesto in cui l’ambiente esterno può diventare improvvisamente pericoloso, la casa deve tornare ad essere un rifugio sicuro, anche grazie a semplici ma fondamentali accorgimenti.

