Con l’arrivo della primavera, aumentano i casi di allergie stagionali nei bambini, principalmente a causa dei pollini e delle punture di insetti. “Le allergie primaverili possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei più piccoli, provocando sintomi respiratori e cutanei che, se non trattati, possono peggiorare”, spiega il professor Alessandro Giovanni Fiocchi, responsabile di allergologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
I pollini, invisibili a occhio nudo, si diffondono nell’aria durante la stagione dell’impollinazione e possono causare rinite, congiuntivite e asma. Anche le punture di api, vespe e calabroni possono scatenare reazioni allergiche, talvolta gravi. Lo scorso anno, l’ospedale ha registrato quasi 500 accessi al pronto soccorso per punture di insetti.
ALLERGIE AI POLLINI: SINTOMI, DIAGNOSI E PREVENZIONE. Le allergie ai pollini sono tra le malattie croniche più diffuse. Secondo l’OMS, la loro prevalenza varia tra il 10% e il 40% della popolazione a seconda delle regioni e dei periodi dell’anno. La rinite allergica è la forma più comune, colpendo tra il 10% e il 30% delle persone nei paesi occidentali. In Europa, si stima che il 40% della popolazione soffra di allergia ai pollini, rendendolo uno degli allergeni più diffusi. In Italia, circa 9 milioni di persone sviluppano allergie respiratorie ogni anno, con 4 milioni che necessitano di cure.
“La diagnosi si basa sulla storia clinica del bambino e su test specifici, come il prick test”, aggiunge il professor Fiocchi. Ogni pianta ha un periodo di impollinazione influenzato dal clima e dalla regione. A Roma, ad esempio, le graminacee rilasciano i pollini tra marzo e luglio, mentre la parietaria ha picchi tra febbraio e marzo e poi tra ottobre e novembre. L’aumento delle temperature ha allungato la stagione dei pollini, portando alcune piante a impollinare anche in autunno.
Dal 1985, in Italia è attiva una rete di monitoraggio degli allergeni aerodiffusi, coordinata dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna, in collaborazione con l’Associazione Italiana di Aerobiologia. La rete conta circa 90 stazioni di campionamento distribuite su tutto il territorio nazionale.
TRATTAMENTI PER LE ALLERGIE RESPIRATORIE. Gli allergeni presenti nell’aria possono scatenare rinite allergica, asma e congiuntivite. La rinite allergica provoca sintomi come starnuti frequenti, naso che cola, congestione nasale e prurito. Gli antistaminici sono i farmaci più utilizzati per il trattamento, poiché bloccano l’azione dell’istamina, riducendo i sintomi.
L’asma, invece, è una malattia infiammatoria cronica dei bronchi, caratterizzata da difficoltà respiratorie, fischi nel respiro e tosse secca. Nei casi più gravi, può causare dispnea, ovvero la sensazione di “fame d’aria”. Il trattamento varia in base alla gravità, ma spesso prevede l’uso di cortisonici inalatori e broncodilatatori a lunga durata d’azione. Per chi soffre di asma indotta dallo sforzo fisico, vengono prescritti farmaci antileucotrienici.
La congiuntivite allergica può manifestarsi in diverse forme e spesso si associa alla rinite allergica. Gli antistaminici orali possono essere utili per entrambi i disturbi, riducendo la necessità di colliri o spray nasali. I colliri specifici per la congiuntivite allergica includono stabilizzatori della membrana mastocitaria (da usare prima della stagione allergica), antistaminici e cortisonici per ridurre l’infiammazione.
ALLERGIE ALLE PUNTURE DI INSETTI: PREVENZIONE E INTERVENTI. Durante l’estate e l’autunno, il rischio di punture di insetti aumenta, soprattutto da parte di vespe, calabroni, bombi e api. È fondamentale distinguere tra una reazione normale e una reazione allergica. Le punture di imenotteri iniettano sostanze irritanti che causano bruciore, rossore, gonfiore e prurito, con sintomi che possono durare fino a 7-10 giorni. In alcuni casi, possono manifestarsi febbre, spossatezza e nausea.
Le reazioni allergiche gravi colpiscono circa il 2% della popolazione, ma sono meno frequenti nei bambini rispetto agli adulti. Tuttavia, ogni anno in Italia si registrano tra 5 e 20 decessi a causa delle punture di insetti. Nel solo Ospedale Bambino Gesù, negli ultimi tre anni, ci sono stati oltre 1.200 accessi al pronto soccorso per questo motivo.
“In caso di reazione allergica grave, la somministrazione immediata di adrenalina è fondamentale per salvare la vita”, sottolinea il professor Fiocchi. Per questo, i bambini a rischio dovrebbero avere sempre con sé l’adrenalina autoiniettabile e i genitori dovrebbero essere adeguatamente istruiti sul suo utilizzo.
Per prevenire le punture di insetti, gli esperti consigliano:
- Far indossare ai bambini abiti lunghi durante le passeggiate, soprattutto al mattino e al tramonto.
- Evitare saponi, shampoo e deodoranti profumati che attirano gli insetti.
- Applicare repellenti specifici alle parti scoperte della pelle.
- Coprire cibi e bevande quando si mangia all’aperto.
- Tenere chiusi i finestrini dell’auto durante i viaggi.
In caso di puntura, è importante rimuovere subito il pungiglione, applicare impacchi freddi e, se necessario, consultare un allergologo.

