Lun, 17 Novembre 2025
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I pediatri italiani: “Protezione da Vrs a macchia di leopardo”

Nota della Sip, la società pediatri italiani in merito alla protezione dal Virus Respiratorio Sinciziale

In Italia, la protezione contro il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) varia a seconda della regione di nascita del neonato. L’accesso all’anticorpo monoclonale per la prevenzione delle infezioni da VRS segue criteri diversi: alcune regioni lo garantiscono a tutti i nati dal gennaio 2024, altre solo a quelli dal luglio 2024, lasciando scoperti i bambini più grandi, mentre in altre ancora viene somministrato esclusivamente ai nati durante la stagione epidemica (da novembre 2024 a marzo 2025).

Questa disomogeneità crea una disparità nell’accesso alla profilassi, come evidenziato dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) attraverso un’indagine condotta con il supporto delle sue sezioni regionali. “L’introduzione in Italia dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab ha confermato i timori legati all’assenza di una strategia nazionale, che ha portato a differenze territoriali e quindi a disuguaglianze nell’accesso alla protezione”, afferma Rino Agostiniani, presidente della SIP. Sebbene sia ancora presto per valutare l’impatto epidemiologico della campagna, è già chiaro che le regioni che hanno avviato tempestivamente la profilassi hanno registrato una significativa riduzione dei ricoveri per bronchiolite, mentre l’effetto è stato minore nelle aree in cui la somministrazione è iniziata più tardi.

Il VRS rappresenta una delle principali cause di infezioni respiratorie nei bambini piccoli, con un impatto globale di 3,6 milioni di ricoveri e oltre 100.000 decessi all’anno tra i minori di cinque anni, colpendo più gravemente i Paesi a basso reddito. In Italia, il virus è più diffuso tra ottobre e aprile, con un picco tra gennaio e febbraio, mettendo sotto pressione i pronto soccorso pediatrici e causando numerosi ricoveri, anche in terapia intensiva.

L’anticorpo monoclonale anti-VRS, approvato dall’EMA nel 2022 e dall’AIFA nel 2023, rappresenta un’importante risorsa per la prevenzione della bronchiolite e delle sue complicanze. Studi condotti in Valle d’Aosta e in alcune regioni di Francia, Spagna e Stati Uniti hanno dimostrato che questa profilassi riduce significativamente il numero di ricoveri, anche in terapia intensiva pediatrica.

In Italia, l’obiettivo della prima stagione di introduzione del Nirsevimab è stato quello di proteggere i neonati prima del picco epidemico. Tuttavia, la mancanza iniziale di direttive nazionali ha portato a incertezze procedurali, finché una delibera della Conferenza Stato-Regioni, approvata il 17 ottobre 2024, ha stabilito la somministrazione gratuita e volontaria dell’anticorpo ai neonati dal 1° novembre 2024, estendendo la protezione anche ai nati nei 100 giorni precedenti e ai bambini fino a due anni con fragilità.

Ogni regione, però, ha adottato criteri propri, determinando forti disparità nell’accesso alla profilassi. La tempistica di avvio della campagna è dipesa dall’acquisto autonomo delle dosi da parte delle regioni:

  • Tra fine ottobre e novembre: Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto.
  • A dicembre: Basilicata, Calabria, Lazio, Liguria, Marche, Sardegna.
  • A gennaio: Abruzzo e Umbria.

Nella maggior parte delle regioni, i neonati venuti alla luce tra novembre e marzo ricevono la profilassi direttamente nei punti nascita, mentre per quelli nati fuori stagione (prima di novembre o dopo marzo) la somministrazione avviene tramite i pediatri di libera scelta o i centri vaccinali.

“La disparità riguarda soprattutto i nati fuori stagione: non tutti hanno avuto la stessa possibilità di protezione, perché i programmi regionali sono stati molto disomogenei e l’accesso alle dosi non è stato uniforme”, spiega Raffaele Badolato, coordinatore delle sezioni regionali SIP e curatore dell’indagine.

Dall’analisi della SIP emergono tre livelli di copertura:

  • Regioni con protezione estesa a tutti i nati dal 1° gennaio 2024: Lombardia, Piemonte, Sicilia, Veneto.
  • Regioni che offrono la profilassi ai nati dal 1° aprile 2024: Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta.
  • Regioni che la garantiscono solo ai nati dal 1° luglio 2024: Calabria, Liguria, Puglia.
  • Regioni con accesso dalla nascita dal 1° agosto 2024: Campania, Lazio.
  • Regioni con copertura inizialmente limitata ai nati in stagione, poi estesa: Emilia-Romagna (ai nati fino a settembre).
  • Regioni con copertura solo per i nati in stagione: Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Sardegna, Umbria.

Queste differenze sottolineano la necessità di una strategia nazionale che assicuri a tutti i neonati la stessa opportunità di protezione dal VRS, superando le attuali diseguaglianze regionali.

Alessandro Fragala'
Alessandro Fragala'
Laureato in Scienze della Comunicazione e specializzato in Culture e Linguaggi per la comunicazione all'Università di Catania, diventa giornalista nel 2010 collaborando con l'emittente Antenna Sicilia. Si occupa di sport e in particolare delle vicende del Calcio Catania. Nel 2015 fonda insieme ad altri colleghi l'agenzia Sicra e diventa direttore di Sotto il cielo Rossazzurro, portale web e programma radiofonico in onda su Radio Antenna Uno e Radio Catania. Nel 2016 diventa capo redattore dell'emittente Medical Excellence e redattore di BlogSicilia. Nel 2018 diventa direttore di Futura Production e successivamente del telegiornale di TeleJonica. Conduce su VideoRegione e TeleJonica programmi di successo come Incontri, Teste di calcio, Solo Chiacchiere, Tazebao, Aperinews e le dirette della Festa di Sant'Agata 2020 e 2021. Attualmente Direttore responsabile di SudSport, inserto sportivo di SudPress e capo ufficio stampa del Mpa.

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