Mer, 11 Settembre 2024
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In Sicilia il comune in cui si dona di più

Geraci Siculo si conferma leader nella classifica delle donazioni di organi

Trento da un lato, Geraci Siculo dall’altro. Qualcuno potrà, giustamente, chiedersi il perché di questo accostamento che appare azzardato. Ma in realtà Geraci e Trento hanno un primato in comune, un primato di cui potersi certamente vantare (cosa che purtroppo non accade molto spesso per la Sicilia). Trento e Geraci sono in testa alla davvero speciale classifica delle città per la donazione degli organi. La città del trentino tra i comuni con più di 100 mila abitanti, Geraci tra quelli con meno di 5 mila. Per il terzo anno consecutivo, dunque, il comune del palermitano è il più generoso d’Italia per donazione di organi. È quello che emerge dalla quinta edizione dell’Indice del dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti che analizza i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nel 2023 al rinnovo delle carte d’identità nelle anagrafi di oltre 7mila Comuni italiani. L’Indice è stato pubblicato dal Centro nazionale trapianti in vista della Giornata nazionale della donazione degli organi che si celebra domenica prossima 14 aprile: i valori sono espressi in centesimi e tengono conto di alcuni indicatori come la percentuale dei consensi, quella delle astensioni e il numero dei documenti emessi. Non è una sorpresa l’affermazione di Geraci nella classifica dei piccoli comuni: a Geraci, infatti, grazie alla scelta di donazione da parte dei genitori di una bambina di 11 anni, Marta Minutella, scomparsa nel 2021 a causa di una leucemia fulminante. I genitori, Antonio Minutella e Maria Antonietta Bonomo, avrebbero voluto donare gli organi della figlia ma l’espianto venne escluso perché erano stati compromessi dalla malattia. Mamma epapà (lei insegnante di matematica, lui titolare di un’azienda zootecnica) vollero comunque firmare il consenso come un atto simbolico. Il dolore della famiglia alimentò così una cultura della donazione a Geraci: un altro capitolo della lunga storia di un borgo di appena 1.700 abitanti che nel Medioevo è stato la roccaforte politica della potente famiglia dei Ventimiglia e in cui, adesso, l’intera comunità è coinvolta ormai da anni in numerose attività di sensibilizzazione. Geraci, dunque, ha fatto di nuovo segnare in assoluto il miglior risultato tra tutti i comuni italiani, con un indice di 95,83/100 e una percentuale di consensi del 100%: su 163 carte d’identità emesse nel 2023, sono stati raccolti 146 e nessun no, con soltanto 17 astensioni. Per la Sicilia si segnala anche l’ottimo risultato di Ribera (in provincia di Agrigento), al quarto posto nazionale tra i comuni medio-piccoli (5-30mila abitanti) con un indice di 79,60/100. Guardando invece alla classifica regionale, Geraci quest’anno precede Marianopoli (provincia di Caltanissetta) e Sperlinga (provincia di Enna). Ma non facciamoci ingannare dalle buone notizie, perché quelle che arrivano da queste classifiche non sono tutte positive come quella che riguarda Gerani. Nonostante il primato di Geraci, appunto, la Sicilia è complessivamente penultima tra le regioni italiane, con un indice del dono di 52,95/100: la percentuale di consensi è del 58,6% e l’astensione è al 44% contro una media nazionale di 68,5% di sì e di 41,8% di astenuti. Tra le diverse fasce d’età sono i siciliani tra i 31 e i 40 anni i più generosi (68,6% di consensi), meglio dei 18-30enni (63,3%), mentre risulta più basso il consenso tra gli over 80 (21%), probabilmente a causa dell’errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile. E’ chiaro che in Sicilia persiste ancora un problema culturale: c’è una reticenza nel decidere di donare, ma esiste anche una paura nel ricevere, anche se decisamente più limitata. “La cosa che bisogna fare – spiega il dott. Salvo Sileci, che a Caltagirone effettua numerosi interventi di trapiano di cornee – nelle scuole e nei circoli culturali o attraverso i media, i social network, è sensibilizzare i cittadini alla donazione. Perché il cittadino siciliano, di natura, è generoso: bisogna fargli capire che è un gesto d’amore che, alla fine, non costa nulla. Anzi bisogna pensare che una parte di noi stessi prosegua a vivere in un altro corpo”.

Alessandro Fragala'
Alessandro Fragala'
Laureato in Scienze della Comunicazione e specializzato in Culture e Linguaggi per la comunicazione all'Università di Catania, diventa giornalista nel 2010 collaborando con l'emittente Antenna Sicilia. Si occupa di sport e in particolare delle vicende del Calcio Catania. Nel 2015 fonda insieme ad altri colleghi l'agenzia Sicra e diventa direttore di Sotto il cielo Rossazzurro, portale web e programma radiofonico in onda su Radio Antenna Uno e Radio Catania. Nel 2016 diventa capo redattore dell'emittente Medical Excellence e redattore di BlogSicilia. Nel 2018 diventa direttore di Futura Production e successivamente del telegiornale di TeleJonica. Conduce su VideoRegione e TeleJonica programmi di successo come Incontri, Teste di calcio, Solo Chiacchiere, Tazebao, Aperinews e le dirette della Festa di Sant'Agata 2020 e 2021. Attualmente Direttore responsabile del giornale web Catania Live.

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