Con l’arrivo dell’autunno cresce l’attenzione per la nuova stagione influenzale. Secondo l’indagine Human Highway per Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione – parte di Federchimica), presentata a Roma durante l’evento “Stagione dei virus respiratori 2025-2026: strategie di prevenzione e scelte di cura consapevoli”, i prossimi mesi saranno caratterizzati da una forte circolazione di virus respiratori.
Il professor Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi Sant’Ambrogio, ha stimato fino a 16 milioni di contagi tra influenza, rhinovirus, SARS-CoV-2 e virus respiratorio sinciziale. “La stagione potrebbe essere intensa”, ha spiegato, “con un aumento dei casi da metà ottobre e un picco invernale che rischia di mettere sotto pressione i servizi sanitari, soprattutto per bambini e anziani”.
A chi ci si rivolge e quali rimedi si scelgono
L’indagine mostra che la fiducia degli italiani verso il medico di famiglia è in crescita: il 64,6% lo indica come principale riferimento, mentre il farmacista rappresenta un punto di supporto nel 23,5% dei casi.
Cresce anche l’automedicazione responsabile: 1 italiano su 5 sceglie farmaci da banco conosciuti per esperienza, in aumento rispetto al 2020. Rimangono diffuse, seppure in calo, pratiche scorrette come l’uso improprio di antibiotici, soprattutto tra giovani e uomini.
Differenze generazionali e ruolo delle donne
Oltre l’80% degli italiani riconosce il valore dell’automedicazione consapevole. Le donne risultano più propense a ricorrervi (55,8% contro il 43,2% degli uomini). Gli over 65, invece, privilegiano il consulto immediato con il medico e attribuiscono maggiore importanza al vaccino.
Vaccinazione tra consuetudine e scetticismo
Il 59% degli italiani ritiene la vaccinazione uno strumento fondamentale di prevenzione. Tuttavia, solo il 36,6% ha intenzione di vaccinarsi nella prossima stagione. Le percentuali salgono tra gli over 65 (57,3%) e tra chi considera il vaccino una routine. Nei più giovani emerge invece una motivazione diversa: proteggere familiari e persone vicine, un’abitudine maturata durante la pandemia.
Disinformazione e fake news
Otto italiani su dieci temono che la disinformazione possa influenzare negativamente i comportamenti in tema di salute. Eppure meno di un terzo dichiara di sapere con certezza dove trovare fonti attendibili. Pregliasco ha ribadito la necessità di un’alfabetizzazione sanitaria diffusa e di una comunicazione chiara per guidare i cittadini a scelte consapevoli.
I cinque consigli del Prof. Pregliasco per la stagione influenzale
- Affidarsi a medico e farmacista per dubbi e sintomi persistenti.
- Utilizzare i farmaci da banco in modo consapevole e rispettando dosaggi e tempi.
- Considerare la vaccinazione come protezione personale e collettiva.
- Combattere la disinformazione affidandosi a fonti ufficiali.
- Curare la prevenzione quotidiana con igiene delle mani, ambienti aerati, uso della mascherina se sintomatici e stile di vita sano.
“L’informazione corretta”, ha concluso Pregliasco, “è la prima alleata della salute. Solo con comportamenti responsabili possiamo ridurre l’impatto dell’influenza e degli altri virus respiratori nei prossimi mesi”.

