L’obesità è diventata la forma più diffusa di malnutrizione tra i giovani. A rivelarlo è il nuovo rapporto UNICEF Feeding Profit: How Food Environments are Failing Children, che fotografa una situazione in rapido peggioramento: 1 bambino su 10 tra i 5 e i 19 anni vive oggi con obesità, pari a 188 milioni nel mondo.
Negli ultimi vent’anni i tassi globali sono triplicati, passando dal 3% del 2000 al 9,4% del 2022, mentre il sottopeso è sceso dal 13% al 9,2%. Solo in Africa subsahariana e Asia meridionale il sottopeso resta prevalente.
Il quadro in Italia
Il presidente di UNICEF Italia, Nicola Graziano, evidenzia che nel nostro Paese la percentuale di bambini e adolescenti in sovrappeso è scesa dal 32% del 2000 al 27% del 2022. L’obesità resta stabile al 10%, mentre il sottopeso è salito dall’1 al 2%.
I rischi per la salute
“Non parliamo più solo di bambini denutriti” sottolinea Catherine Russell, direttrice generale UNICEF. “L’obesità è un problema crescente che minaccia sviluppo e salute. I cibi ultra-processati stanno sostituendo frutta, verdura e proteine proprio nella fase in cui l’alimentazione è cruciale per la crescita e la salute mentale”.
Gli esperti ricordano che l’obesità aumenta il rischio di insulino-resistenza, ipertensione e patologie gravi in età adulta, tra cui diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e alcuni tumori.
Il ruolo del marketing
Il rapporto denuncia il peso dell’industria alimentare. Negozi e scuole sono dominati da cibi ricchi di zuccheri, sale e grassi. La pubblicità digitale raggiunge capillarmente i giovanissimi: il 75% degli adolescenti intervistati in un sondaggio UNICEF dichiara di aver visto spot di snack e bibite zuccherate nella settimana precedente.
Costi economici
Senza interventi rapidi, i Paesi dovranno affrontare un impatto sanitario ed economico enorme. Entro il 2035 l’obesità e il sovrappeso potrebbero pesare oltre 4.000 miliardi di dollari l’anno sull’economia globale.
Le proposte UNICEF
L’organizzazione invita governi e società civile ad adottare misure vincolanti:
- etichette chiare sugli alimenti,
- restrizioni alla pubblicità di cibi non salutari,
- tasse su bevande zuccherate e junk food,
- programmi di protezione sociale per rendere accessibili cibi nutrienti,
- divieto di vendita di alimenti ultra-processati nelle scuole.
“Stiamo assistendo al doppio fardello della malnutrizione” conclude Russell “con la coesistenza di denutrizione cronica e obesità. Servono politiche urgenti che aiutino le famiglie a garantire ai bambini diete sane e accessibili. Solo così possiamo proteggere la crescita e il futuro delle nuove generazioni”.

