Poco più del 6% degli adulti italiani e circa il 9% degli over 65 riferiscono sintomi depressivi e un benessere psicologico compromesso per oltre metà dei giorni del mese precedente. È quanto emerge dai dati PASSI e PASSI d’Argento 2023-2024 dell’Istituto Superiore di Sanità, diffusi alla vigilia della Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre.
Il disagio cresce tra le persone che vivono in condizioni economiche difficili: la prevalenza di sintomi depressivi sale infatti al 18% tra chi fatica ad arrivare a fine mese e al 25% tra gli over 65 con gravi difficoltà economiche. Le donne risultano più colpite (7% rispetto al 5% degli uomini), così come chi vive solo o convive con patologie croniche.
Il 35% non chiede aiuto: l’importanza del sostegno
Solo due persone su tre tra coloro che mostrano sintomi depressivi cercano un aiuto, rivolgendosi soprattutto a medici e operatori sanitari. Una quota significativa, il 23%, non chiede invece alcun supporto, mentre un altro 26% si affida solo alla rete familiare o amicale.
Secondo l’Iss, la variabilità regionale non mostra un chiaro gradiente geografico: al Sud, tuttavia, la prevalenza di sintomi depressivi è in diminuzione costante dal 2008, mentre al Nord e al Centro si osserva una stabilizzazione o una lieve risalita negli ultimi anni.
Dati in miglioramento ma cresce la pressione sui servizi
Nonostante una riduzione significativa dei sintomi depressivi dal 2016 al 2024 in tutte le fasce d’età, cresce la domanda di cura.
Un’indagine condotta su 19 Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) mostra un aumento dei ricoveri psichiatrici ospedalieri e delle consulenze nei Pronto Soccorso, insieme a un incremento dei casi di autolesionismo intercettati in emergenza.
Il numero dei Centri di Salute Mentale resta stabile, ma si registra un leggero calo di psichiatri e assistenti sociali, compensato da un aumento di psicologi e operatori socio-sanitari. Dopo la pandemia, è inoltre diminuito l’uso della telemedicina e si è tornati prevalentemente alle prestazioni in presenza.
Disturbi alimentari: 225 centri di cura mappati in Italia
Nel 2025 l’Iss ha completato la mappatura nazionale dei servizi dedicati ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA), che conta 225 strutture tra centri di cura e associazioni.
Di queste, 137 appartengono al Servizio Sanitario Nazionale e 34 al privato accreditato, con una distribuzione prevalente al Nord (83 centri), seguita da Centro (36) e Sud e Isole (52).
Le équipe sono composte da oltre 2.000 professionisti, per la gran parte formati e aggiornati. Gli interventi più diffusi sono psicoterapia, supporto psicoeducativo e nutrizionale, farmacoterapia e attività riabilitative.
È disponibile una piattaforma online per la consultazione pubblica: piattaformadisturbialimentari.iss.it.
Prospettive europee: il progetto Mentor
A livello europeo, l’Italia partecipa alla Joint Action “Mentor”, coordinata dall’ISS con 20 Paesi e 44 istituzioni, per promuovere politiche integrate sulla salute mentale.
Tra gli obiettivi principali:
- integrare la salute mentale nelle politiche sociali, educative e ambientali;
- promuovere la prevenzione fin dall’infanzia;
- favorire l’inclusione sociale e l’uso responsabile delle tecnologie digitali nella cura.

