In Italia oltre una donna su tre che si rivolge a un ambulatorio ginecologico dichiara di soffrire di disagio psicologico e sociale. È quanto emerge dal primo studio nazionale sul tema, pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology Global Report (impact factor 8,7), che ha coinvolto oltre 400 pazienti attraverso questionari strutturati.
I numeri dello studio
I dati raccolti fotografano una realtà complessa e preoccupante:
- Il 33% delle donne riferisce di aver subito una forma di violenza: fisica (22,1%), psicologica (55,1%), verbale (42,6%) o sessuale (8,1%).
- Il 14% dichiara di vivere in condizioni di insicurezza alimentare.
- Le pazienti con patologie oncologiche hanno un rischio di disagio psicosociale quasi quattro volte maggiorerispetto alle donne sane.
Fattori di rischio e implicazioni sanitarie
Secondo i ricercatori, i principali fattori associati al disagio sono le difficoltà economiche, la presenza di malattie croniche o oncologiche, l’esperienza di violenza e la carenza di risorse alimentari. Elementi che confermano come la salute femminile sia strettamente intrecciata con le condizioni sociali ed economiche.
“Molto spesso i problemi clinici si accompagnano a fragilità sociali nascoste – evidenziano gli autori –. Per questo occorre un approccio sistemico e integrato, in grado di coniugare assistenza sanitaria e supporto sociale”.
Una ricerca di rilievo internazionale
Lo studio, realizzato con la collaborazione di un’équipe multidisciplinare di ginecologi, statistici ed esperti di etica, rappresenta un punto di svolta nel campo della salute femminile. I risultati saranno presentati al Congresso della Società Italiana di Statistica Medica ed Epidemiologia (Pavia, 9-12 settembre 2025).
Secondo gli esperti, il lavoro non solo fornisce dati finora inediti in Italia, ma lancia un forte messaggio alla comunità scientifica e istituzionale: la salute della donna va affrontata nella sua interezza, includendo le dimensioni psicologiche e sociali.
Prospettive future
L’obiettivo ora è trasformare l’evidenza scientifica in strumenti operativi per la clinica e la prevenzione, sviluppando percorsi di screening psicosociale in ambito ginecologico e implementando servizi integrati di sostegno.
Come sottolineano i ricercatori: “Intercettare precocemente le situazioni di fragilità significa dare risposte concrete e tempestive a bisogni che troppo spesso restano invisibili. La cura non si esaurisce nel gesto tecnico, ma prende forza dalla relazione, dall’ascolto e dalla rete di sostegno”.

