Dom, 6 Ottobre 2024
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Precari Covid a Palermo, proroga dei contratti ma con taglio ore: scoppia la protesta

E’ polemica a Palermo sulla proroga dei contratti del personale dell’emergenza Covid. Ieri, 23 giugno, il direttore generale dell’Asp locale, Daniela Faraoni, ha infatti firmato le delibere per la proroga di  861 contratti fino al prossimo 30 settembre. Si tratta di collaborazioni coordinate e continuative e prestazioni in regime di attività libero professionale relativi al personale impegnato nella Struttura commissariale, coordinata dal commissario emergenza Covid di Palermo Renato Costa, e quello in forza all’Asp di Palermo.

La spesa prevista è di circa 730mila euro. Il personale, reclutato nel gennaio 2020, sarà impegnato per 60 ore mensili. Sono diverse le figure professionali coinvolte. In particolare, alla Struttura commissariale della Fiera del Mediterraneo a Palermo afferiscono: 116 assistenti amministrativi, 240 assistenti tecnici periti informatici, 30 collaboratori amministrativi professionali, 41 collaboratori ingegneri professionali, 12 assistenti sociali, 15 medici, 1 assistente sanitario protezione civile, 1 infermiere, 29 coadiutori amministrativi protezione civile. Tra i contratti libero professionali, proroga inoltre, per 27 biologi, 49 medici, 4 psicoterapeuti e 5 psicologi che si occupano di tamponi. Sono complessivamente 581 unità.

Altre 280 unità presteranno servizio nelle strutture aziendali: 71 assistenti amministrativi, 89 assistenti tecnici periti informatici, 15 collaboratori amministrativi professionali, 7 collaboratori ingegneri professionali, 9 assistenti sociali, 10 educatori professionali, 30 medici, 10 tecnici della prevenzione protezione civile, 1 coadiutore protezione civile. Ed ancora, 9 biologi ed 1 medico per i tamponi, 4 medici odontoiatri, 10 psicoterapeuti e 14 psicologi.

Lavoratori in stato di agitazione

La delibera ha suscitato le proteste del personale della Fiera del Mediterraneo. I lavoratori sono entrati in stato d’agitazione e hanno annunciato un sit-in previsto per il 29 giugno, sotto la sede della Direzione Generale dell’Asp. Contestato il taglio delle ore previsto dal provvedimento.

“Apprendiamo con grande stupore ed amarezza la delibera n 00951 del 23 Giugno 2022 del Direttore Generale Daniela Faraoni, che riduce ulteriormente il monte ore del personale impiegato per L’emergenza Covid. Questa decisione incomprensibile in un momento storico in cui il numero dei contagi è in netto aumento oltre il 60% e l’Rt superiore ad 1, espone i cittadini dell’area Metropolitana di Palermo a gravi rischi, legati alla diffusione del virus; non per ultimo, questa decisione da parte del Direttore Generale, lede la dignità lavorativa e professionale di tante figure impiegate che, sin dal primo giorno di lavoro, con spirito di abnegazione e sacrificio, si sono dedicati ai cittadini”. Così dichiarano i lavoratori con una nota.

“Decisione che consente di mantenere l’intera organizzazione, senza alcun taglio”

Dichiarazioni alla quale la dottoressa Faraoni risponde. “Vengo a conoscenza dai media della protesta degli operatori della Fiera del Mediterraneo e, ovviamente, c’è la massima disponibilità ad un incontro in una data da concordare, considerato che il giorno di cui si apprende della manifestazione in via Cusmano, non sarò in sede per motivi strettamente personali”.

“Le disposizioni vigenti – ha proseguito – affidano le decisioni alla Direzione generale dell’Asp, ma anche al Commissario straordinario che, nel merito, non ha inteso assumere alcuna responsabilità, lamentando, soltanto a posteriori, la scelta operata. Le decisioni prese sono, esclusivamente, indirizzate a mantenere l’intera organizzazione, senza alcun taglio. Un’organizzazione in grado – sempre nel rispetto delle norme vigenti, anche nell’ottica di buon andamento dell’amministrazione – di ampliare l’attività ove ve ne fossero necessità riconosciute e sottoscritte dai responsabili dell’organizzazione stessa“.

Il Direttore generale dell’Asp ha aggiunto, infine, che per quanto riguarda le USCA “si sta valutando, così come espressamente richiesto, il mantenimento dell’attuale organizzazione, e cioè un’USCA ogni 50 mila abitanti”.

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