Cinque società scientifiche italiane hanno preso posizione congiunta contro le recenti dichiarazioni dell’amministrazione Trump che ipotizzano un legame fra l’assunzione di paracetamolo in gravidanza e l’autismo.
A sottoscrivere la nota comune sono la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza (SIMEU), la Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza Pediatrica (SIMEUP), l’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore (AISD) e la Società Italiana Medici Pediatri (SIMPE).
Le organizzazioni ribadiscono che non esiste alcuna evidenza scientifica a sostegno di una correlazione fra paracetamolo e autismo. Anzi, spiegano, dichiarazioni di questo tipo “rischiano di creare allarme sociale e di compromettere la salute individuale e collettiva”.
Il presidente SIP, Rino Agostiniani, sottolinea: “Le evidenze disponibili non mostrano alcuna correlazione tra l’assunzione di paracetamolo in gravidanza e un aumento del rischio di autismo. Non emergono associazioni neppure con malformazioni del feto o del neonato. E soprattutto non esiste alcun legame tra vaccinazioni e autismo. I vaccini pediatrici sono una conquista della medicina moderna e restano uno strumento imprescindibile”.
Un messaggio che trova piena condivisione anche tra i medici dell’emergenza. Alessandro Riccardi, presidente SIMEU, avverte: “Ora preoccupa l’idea che qualche donna possa rifiutare un farmaco sicuro in gravidanza. Il rischio è che si ricorra a farmaci più pericolosi, come i FANS”.
Sulla stessa linea Stefania Zampogna, presidente SIMEUP: “Gli allarmi che giungono da oltreoceano non hanno attualmente alcun fondamento scientifico”.
Concordi anche AISD e SIMPE, che richiamano alla responsabilità della comunità scientifica e delle istituzioni nel contrastare messaggi fuorvianti e potenzialmente dannosi.

